Ogni studente degno di questo nome, tra la carta della schiacciatina e il pacchetto dei fazzoletti, nella tasca interna dello zaino, ha nascosto un bigino.
Che fosse quello dei promessi sposi o delle regole di estimo, fondamenti di trigonometria analitica o contabilità aziendale applicata, la sola certezza di possederlo e di portalo con se, infondeva un’assoluto senso di protezione contro ogni impreparazione.
Io stessa, rovistando tra le scatole impolverate di un’esistenza da studentessa ormai dimenticata, giurerei di poter ritrovare ancora intatto, magari solo un pochino incartapecorito, il mio preferito: “La Divina Commedia” e che il Sommo Vate non me voglia, a quattordici anni quelle 30 pagine mi sembravano veramente l’antidoto contro ogni iattura.
Di qui la scelta, di chiamare una delle mie rubriche predilette, con il nomignolo impertinente di BIGINO, che immagino e non penso solo per me, rammenta e collega ricordi di una gioventù ormai passata, che sicuramente non verrà condivisa dalle nuove generazioni, per le quali ad ogni domanda esiste una sola risposta: “c’è Google !!!”
BIGINO appunto, da intendersi come un piccolo aiutante magico, di semplice consultazione che ti catapulti con immediatezza a risolvere un dubbio od offrire una nuova opportunità.
Adesso sei curiosa di sapere di cosa parlerà questo BIGINO, vero???
Facile !!!!! Non parlerà soltanto.
Ti farà provare con mano le tecniche del cucito, svelandone trucchi e metodi, aiutandoti nell’apprendere ciò che non conoscevi o ad affinare ciò che pensavi di conoscere già. Accompagnandoti passo passo nella tua realizzazione, per arrivare alla fine di questo percorso con il tuo personalissimo BIGINO, da custodire come un nuovo talismano.
La prima pagina del BIGINO deve per forza contenere il punto più facile, perché è necessario partire dalle basi.
Il mio professore di costruzioni a scuola mi diceva sempre: “la casa si costruisce dalle fondamenta!!!” e quindi anche noi costruiremo insieme questo progetto partendo dalle fondamenta del cucito, ovvero il PUNTO FILZA…
Abbiamo imparato un diverso uso del punto filza con il primo BIGINO ora impegniamoci un pochino e dedichiamoci al famelico punto festone. Vi prometto che non farà più paura a nessuno alla fine di questo video.
Ma si cambia, ci si migliora, ci si spinge oltre i confini tracciati dall’esperienza, per tracciarne di nuovi e decidere di valicarne altri, alla continua ricerca di nuovi stimoli che rendano sempre fresco e dinamico il lavoro; per non restare indietro per non essere anacronistici.
Poi arriva il momento in cui, inevitabilmente mi devo mettere in gioco e devo espormi di prima persona in una tecnica che fino a poco tempo fa non conoscevo.
O forse è meglio dire, che mi rifiutavo di conoscere.
Complice l’insicurezza e il timore di non riuscire, o la nostalgia di lasciare la festonatura a mano, che aveva secondo me, fatto del mio lavoro un vanto. Non fosse stato per la praticità esecutiva e il risparmio incredibile di tempo, credo non avrei mai preso in considerazione di poter festonare a macchina.
Provo quindi oggi ad insegnarvi come fare il punto festone a macchina, mettendo a nudo la mia esperienza e le mie capacità. Senza la presunzione si essere “professore in cattedra” ma con la modestia di chi ha imparato con le mani e studiato per perfezionarsi .
Dopo aver percorso sentieri più o meno conosciuti, arriva il momento di avventurarsi su strade mai percorse.
Non potevo non dedicare una “pagina del Bigino del cucito” all’applicazione fatta a macchina con tecnica “free motion”.
Dopo la lezione tenuta dal dottor Cucito, che potete trovare salvata sul profilo insta @realcountrydolls.
Dopo aver studiato tutti gli appunti, applicato tutte le regole, controllato tutte le impostazioni è ora di mettersi alla prova. Non verrà perfetto, non sarà sicuramente preciso … ma ogni cammino parte da un passo … oggi lo facciamo insieme???
Dopo aver toccato i punti salienti, del cucito a mano e del cucito a macchina, in alcuni casi con non poche difficoltà, arriva il momento di parlare di ciò che conosco e che amo, cioè dell’applicazione con cucitura dritta al bordo.
C’è chi la definisce troppo essenziale e per nulla decorativa, io trovo che proprio la sua estrema essenzialità ne faccia di questa tecnica un contorno marcato proprio come quello della grafite della matita. La uso spesso nei miei lavori, mi ricorda la pulizia e l’essenzialità dello stile con cui disegno. Certo, non sarà mai stabile al lavaggio come la festonatura, ma non tutto quello che realizziamo verrà quotidianamente sottoposto a lavaggio in lavatrice, no?
Spingiamoci oltre il canonico, cerchiamo nuovi orizzonti, o semplicemente utilizziamo ciò che la nostra macchina ci può offrire.
Ci sono macchine per cucire che hanno centinaia di punti decorativi, altre che hanno solamente lo zig.zag. Ma che la nostra sia una macchina multi funzionale e tecnologica o assolutamente basica, con i punti decorativi possiamo realizzare una nuova applicazione sbizzarrendoci a cambiare i punti o ad utilizzarne diversi anche in una stessa cucitura .
Come? Ve lo spiego subito con il video dell’ultima pagina del bigino del cucito
Alla fine questo bigino bisognerà confezionarlo e conservarlo, farlo diventare il nostro quaderno degli appunti, per consultarlo nei momenti di difficoltà o prestarlo ad un’amica alle prime armi.
Un piccolo librettino che ci rammenti il nostro primo passo e tutte le successive conquiste.
Soltanto una cosa rende impossibile un sogno: la paura di fallire.
(Paulo Coelho)